Glicemia e suo controllo |
L'organismo umano possiede un
sistema di regolazione che consente di mantenere la glicemia entro certi valori (nell’arco della giornata i valori si mantengono tra i 60 e i 130 mg/dl). Tutto ciò è necessario per
la sopravvivenza delle cellule cerebrali .
Questo perché il cervello a differenza dei muscoli non ha possibilità di avere scorte di glucosio e il glucosio ematico è l’unico
carburante che sa utilizzare. Se dovesse mancare il glucosio nel sangue le cellule cerebrali andrebbero incontro a morte in pochi minuti. Ma anche eccessivi livelli portano seri danni a tutti i tessuti a causa del fenomeno della glicazione (il glucosio reagisce con le proteine e i lipidi presenti nelle cellule, danneggiandole).
Controllo della glicemia
Il meccanismo di regolazione della glicemia è basato su due ormoni antagonisti: l'insulina e il glucagone. Uno fa esattamente il contrario dell’altro.
L’insulina entra in azione quando abbiamo un innalzamento della glicemia, mentre il glucagone quando si ha un abbassamento.
Capire il meccanismo d’azione di questo ormone risulta importantissimo nel controllo del peso.
Come agisce l'insulina:
- Promuove l'accumulo di glicogeno (zucchero di riserva) nel fegato e nei muscoli
- Deprime il consumo di grassi e proteine in favore dei carboidrati, ovvero spinge le cellule a bruciare carboidrati piuttosto che proteine e grassi
- Promuove la formazione di trigliceridi (grassi) a partire da carboidrati e proteine
- Promuove l'immagazzinamento di grassi nel tessuto adiposo
Gli ultimi due
punti sono basilari: infatti, come si può vedere, se si introducono quantità
elevate di zuccheri, l’organismo tramite l’insulina li trasforma in grassi e
li immagazzina nel tessuto adiposo.
Oltre al glucosio
anche le proteine stimolano la secrezione dell’insulina, però il loro effetto è
mitigato dal fatto che stimolano anche la produzione di glucagone, ormone antagonista.
In pratica
l’organismo umano si comporta in modo che quando c’è una quantità eccessiva di glucosio cerca di utilizzarne il
più possibile, il restante lo accumula nel tessuto adiposo, quando c’è
carenza cerca di conservarlo il e utilizza come fonte di
energia grassi e proteine.
Ci sono persone fortunate che, pur alimentandosi con diete ricche di carboidrati, non ingrassano; ciò è dovuto alla loro insulina pigra. In contrapposizione ci sono persone meno fortunate con invece una risposta insulinica eccessiva, che vivranno tutta la vita a combattere con la bilancia.
Milioni di anni fa erano questi uomini i più fortunati, in quanto riuscivano a depositare un maggior numero di grassi nell’organismo in modo da assicurarsi le scorte per i periodi in cui il cibo era scarso.
Ci sono persone fortunate che, pur alimentandosi con diete ricche di carboidrati, non ingrassano; ciò è dovuto alla loro insulina pigra. In contrapposizione ci sono persone meno fortunate con invece una risposta insulinica eccessiva, che vivranno tutta la vita a combattere con la bilancia.
Milioni di anni fa erano questi uomini i più fortunati, in quanto riuscivano a depositare un maggior numero di grassi nell’organismo in modo da assicurarsi le scorte per i periodi in cui il cibo era scarso.
In un prossimo articolo
parleremo dell’indice glicemico e del suo significato. Potremo così capire quali sono i cibi contenenti carboidrati che influenzano maggiormente
l’innalzamento dei valori di insulina, parametro estremamente correlato all'aumento di peso.
In conclusione possiamo
dire che gli zuccheri sono i principali responsabili dell’aumento di peso. Anche le proteine lo sono in
parte, mentre, per quanto riguarda i grassi, vedremo più avanti che la
loro demonizzazione come i maggiori responsabili dell’ingrassamento sembra da rivedere.
Alberto
Alberto
Nessun commento:
Posta un commento